Nel
pieno rispetto dei tempi del piano triennale per la gestione della zona a
tutela biologica delle Tegnue di Chioggia, sono stati depositati sabato
20 marzo 2004 all’interno delle quattro zone dell’Area Marina
Protetta otto corpi morti del peso di ben 8 tonnellate ciascuno.
Essi avranno il duplice scopo di segnalare i punti di maggior interesse in
cui svolgere le attività subacquee e di scongiurare i danni all’ambiente
derivanti da un indiscriminato ancoraggio delle imbarcazioni.
I corpi morti sono stati depositati sul fondale adiacente le formazioni
rocciose più interessanti ed ad una distanza di 10-15 metri da queste.
Il progetto prevede la ulteriore posa di altri otto corpi morti nel
corso del secondo anno (2005) e di quattro nel terzo anno (2006).
Ai corpi morti depositati saranno successivamente collocate delle boe di ormeggio
emerse e quindi visibili in superficie permettendo alle imbarcazioni di ormeggiarsi
direttamente senza utilizzare altri tipi di ancoraggio ritenuti deleteri per
i fondali stessi.
A monte
della posa dei primi otto corpi morti c’è stata un’intensa
e dettagliata attività del comitato tecnico scientifico, sopratutto
nella persona del Dott. Massimo Ponti, dell’università di Bologna,
il quale studiando meticolosamente il rilievo geomorfologico ottenuto con
la scansione del Side Scan Sonar (SSS) effettuato dalla nave ricerca
“Astrea” nella scorsa estate, ha dettagliato in maniera perfetta
e precisa tutto il fondale d’interesse biologico delle quattro zone
marine dell’Area.
Da tale studio sono scaturite le otto mappe con le indicazioni del punto esatto
dove andavano posizionati i corpi morti.
In dettaglio tutta l’operazione si è così svolta: ritrovo
alle ore 6.30 presso la darsena della VI.S.MA (Vita Sul Mare) di Chioggia
dei fratelli Gianni che hanno messo a disposizione un’imbarcazione adatta
allo scopo e dotata di sofisticate strumentazioni di rilevazione; erano presenti
a bordo il comandante Giuliano, il Presidente dell’Associazione
Tegnue di Chioggia Piero Mescalchin e per il comitato tecnico il Dott. Massimo
Ponti, Alfredo Guerra, Presidente del Delta Sub Adria, Pierino Friso del Club
sommozzatori Padova e Rossano Tiozzo Presidente del Club Sommozzatori Chioggia.
In
equa rappresentanza dei tre Clubs rappresentati nel comitato tecnico, erano
presenti a bordo undici esperti subacquei e precisamente;
Friso Pierino, Lami Andrea, Artuso Michele, Pegoraro Nicola per il Club Sommozzatori
Padova, Alfredo Guerra, Silvio Brandini, Cesare Zen e Michele Guarnieri per
il Delta Sub Adria e De Gobbi Mauro, Santino Vianello e Rossano Tiozzo per
il Club Sommozzatori Chioggia.
La gestione logistica delle immersioni sia dal punto di vista della sicurezza
che della tempistica è stata curata da Alfredo Guerra che ha coordinato
i sub che una volta immersi hanno verificato la veridicità del punto
segnato sulle mappe come destinazione del corpo morto, eventualmente rettificandola
di qualche metro onde consentire al pontone Rex I° della ditta di lavori
marittimi CO.E.DE.MAR comandato da Massimo il quale con perizia e precisione
stupefacente ha provveduto a calare nel fondale i vari blocchi.
Tutte queste operazioni, solo all’apparenza semplici, sono state
documentate da una troupe televisiva di RAI 3 diretta dal noto giornalista
Roberto Antoniutti, grande appassionato di subacquea da sempre molto interessato
alla evoluzione del progetto.
Il perfetto sincronismo delle varie fasi delle operazioni ha permesso poi
di finire la posa dell’ultimo corpo morto con un anticipo di ben un’ora
e mezza rispetto ai tempi previsti, con grande soddisfazione del Presidente
Mescalchin e di tutto il comitato tecnico.
Prossimo lavoro in cantiere sarà lo studio e la realizzazione,
per ognuna delle aree, di percorsi sagolati di guida per i subacquei in modo
da permettere di osservare alcuni comportamenti animali di particolare interesse.
E’ dimostrato infatti che vedere gli animali interagire aumenta il senso
di rispetto e di appartenenza verso l’ambiente.
Parallelamente
saranno preparati sussidi didattici e programmi educativi rivolti agli studenti
delle scuole elementari, medie e superiori e vi sarà la possibilità
di svolgere ricerche e monitoraggi in collaborazione con università
ed enti competenti in materia di qualità ambientale quali l’
ARPAV ( Agenzia Regionale per la Prevenzione e la protezione
Ambientale del Veneto ), l’ ISMAR-CNR (Istituto di
Scienze Marine di Venezia del Consiglio Nazionale delle Ricerche), l’
ICRAM (Istituto Centrale per la Ricerca scientifica e tecnologica
Applicata al mare, il Dipartimento di Biologia dell’ Università
di Padova ed il Centro Interdipartimentale di Ricerca per
le Scienze Ambientali dell’ Università di Bologna.
Gli obiettivi sono perciò molto ambiziosi ma a giudicare dalla velocità
di come si sta procedendo tutto lascia intendere che saranno certamente realizzati.
A tutti i partecipanti la spedizione di sabato resterà comunque impressa
la felicità e la luce negli occhi di Piero Mescalchin, primo ed unico
artefice di tutto questo, che vede così materializzarsi il suo sogno
dell’area marina protetta inseguito con volontà e tenacia da
molti anni.
A cura di Alfredo Guerra - Presidente Delta SUb Adria (coordinatore)