Dalle Tegnue di Chioggia un contributo alla comprensione dei cambiamenti climatici globali
Raccogliamo
coodinate G.P.S. di ritrovamenti e possibili foto o riprese video della Cladocora
caespitosa nelle Tegnue di Chioggia.
Riferire
a: tegnue@tegnue.it - piero@mescalchin.it
Le Tegnue di Chioggia, zona marina a tutela biologica, sono al centro di ricerche
internazionali volte a comprendere gli effetti dei cambiamenti climatici che
stanno avvenendo sul nostro Pianeta. Pur non essendo ancora chiaro quanto
le attività dell’uomo influenzino questi cambiamenti, molti ricercatori
concordano nell’affermare che le temperature dei mari sono aumentate
mediamente di circa 1°C nell’ultimo secolo e che quest’andamento
sta proseguendo.
Gli
studiosi di tutto il mondo cercano di comprendere i possibili effetti di questo
riscaldamento sugli equilibri ecologici studiando gli ecosistemi più
fragili e le specie sensibili, per questo è nata una collaborazione
internazionale tra il Centre for Marine Studies dell’Università
del Queensland (Australia), il Centro Interdipartimentale di Ricerche
Ambientali dell’Università di Bologna, con sede a Ravenna, e
il Centro di Ricerche Ambiente Marino dell’ENEA di S. Teresa, La Spezia.
Nell’ambito di questa collaborazione, la dottoressa Ida Fellegara,
che da oltre dieci anni svolge le sue ricerche in Australia, è tornata
in Italia per un breve periodo per studiare alcune specie Mediterranee. La
dottoressa ci spiega che alcuni organismi sono più sensibili di altri
a questi cambiamenti, come ad esempio i coralli che vivono ai marginali della
loro normale distribuzione geografica.
Qui
le temperature raggiungono valori al limite della loro tolleranza fisiologica
e ne limitano lo sviluppo. Vari studi hanno mostrato una correlazione fra
l’aumento della temperatura media e lo sbiancamento dei coralli. Questo
fenomeno è dovuto alla perdita delle alghe simbionti (zooxantelle)
da parte del polipo del corallo in seguito a stress; il risultato è
che il polipo del corallo appare bianco in quanto lascia intravedere, per
trasparenza, lo scheletro sottostante di carbonato di calcio. Nel Mediterraneo
sono presenti diverse specie che ospitano zooxantelle simbionti.
Tra queste Cladocora caespitosa è una madrepora coloniale,
simile a quelle tropicali ma tipica del Mediterraneo; forma piccole biostrutture
e contribuisce alla formazione dei concrezionamenti coralligeni, come quelli
delle Tegnue di Chioggia. Durante il fenomeno mondiale di
mortalità di coralli del 1998, anche in Mediterraneo sono stati riscontrati
fenomeni di sbiancamento e mortalità a carico di questa specie. Tali
coralli possono essere quindi usati come validi indicatori del “riscaldamento
globale” nel Mediterraneo. La dottoressa Fellegara analizzerà
la diversità genetica delle zooxantelle simbionti di diversi organismi
presenti a Chioggia e in alte località italiane per comprendere se
vi siano o meno dei fenomeni evolutivi di adattamento ai diversi climi.
Per questi motivi l’Associazione “Tegnue di Chioggia”
Piero Mescalchin con dr. Massimo Ponti dell’Università di Bologna
(membro del Comitato Tecnico) offrirà la possibilità alla dottoressa
Ida Fellegara di fare delle immersioni mirate offrendo la propria esperienza
per la conoscenza dei fondali.