Apnea profonda - i nostri campioni

LE TRE SPECIALITÀ DELL'APNEA

ASSETTO COSTANTE

L'atleta raggiunge la massima profondità con la sola forza delle gambe per poi risalire allo stesso modo, senza poter toccare il cavo di discesa.

ASSETTO VARIABILE

L'atleta dispone di zavorre del peso massimo di 30 Kg per raggiungere la massima profondità. La zavorra viene abbandonata sul fondo e l'atleta risale con i propri mezzi, essendo vietato l'uso di qualsiasi ausilio come palloni o altro.

ASSETTO VARIABILE ASSOLUTO "NO LIMITS"

Questa specialità consiste nel raggiungere la massima profondità con l'ausilio di zavorre, senza alcun limite di peso. La superficie può essere guadagnata con l'aiuto di palloni.

 

- Enzo Maiorca -
Primo record nel 1960: Enzo Maiorca tocca la profondità di -45 metri. I cinquanta nel 1961, a dispetto della scienza medica di allora che sentenzia l'impossibilità per l'uomo di spingersi così in basso. L'anno dopo i -51 metri.
È così che Enzo Maiorca comincia a dominare la scena mondiale dell'apnea per un trentennio. Nei primi tempi il suo più grande rivale è Amerigo Santarelli, brasiliano, con il quale ha una continua alternanza di record. Nel '63 però Santarelli si ritira. Maiorca per un anno rimane senza rivali, stabilendo altri due primati: -53 e -54 metri. Tuttavia la pace dura poco. Nel '65 spuntano all'orizzonte Teteke Williams, Robert Croft e Jacques Mayol, il rivale più acerrimo. Per vent'anni la loro diventa una battaglia a colpi di record. Alla fine: Mayol -105, Maiorca -101. Nonostante il risultato finale Maiorca è da tutti considerato il maestro dell'immersione.

L'uomo che detiene lo scettro di Re dell'apnea profonda, colui che è riuscito ad ottenere lo straordinario primato di aver sondato gli abissi grazie alla sua sola forza di volontà e contro i pareri dei soloni della scienza ufficiale del tempo, i quali sentenziavano che oltre certi limiti lo scoppio della gabbia toracica era assicurato; quest'uomo, insomma, si chiama Enzo Maiorca ed è ormai una leggenda vivente. Il suo nome è indissolubilmente legato al mare e anzi ne è diventato quasi un sinonimo, così come Pietro Mennea lo è per l'atletica o Pele' per il calcio.
Questo strabiliante uomo-pesce è nato il 21 giugno del 1931 a Siracusa; ha imparato a nuotare a quattro anni e presto ha cominciato ad andare sott'acqua, anche se, secondo una sua stessa confessione, da piccolo aveva una gran paura del mare. Ma non si pensi che poi, una volta diventato campione, gli sia passata. Anzi, alle giovani leve ripete sempre quanto sia salutare temere il mare, quanto sia importante averne paura e non prenderlo mai sottogamba.
Da ragazzo ha fatto studi classici conditi sempre da un gran passione per lo sport, per lo più di quelli legati all'acqua, come è ovvio (come la subacquea o il canottaggio), anche se ha praticato pure la ginnastica. In quegli anni ha praticato anche la pesca subacquea immergendosi a 3 o 4 metri di profondità, ma la sua cultura umanitaria e di rispetto della natura e degli esseri viventi lo portarono a rinunciare a quel tipo di attività.
Un bel giorno, invece, un amico medico gli mostra un articolo in cui si parlava di un nuovo record di profondità a -41 metri strappato a Bucher da Falco e Novelli. E' l'estate del 1956 e Maiorca rimane fortemente suggestionato dal quell'impresa.
Dopo una breve riflessione, decide di entrare in competizione con quei grandi nelle immersioni in apnea e si impegna allo spasmo per strappare il titolo di uomo che è andato più in profondità negli abissi marini. Nel 1960 corona il suo sogno toccando -45 metri. E' l'inizio di una grande era che lo vedrà qualche anno arrivare un metro oltre i –100 e che poi vedrà coinvolti anche altri membri della famiglia Maiorca (in particolare le due figlie, entrambe celebri nel mondo per una bella serie di record mondiali d'immersione in apnea).
Per la sua esaltante attività sportiva Maiorca ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti: nel 1964 la Medaglia d'Oro al valore atletico del Presidente della Repubblica, e poi il Tridente d'Oro di Ustica; il Premio letterario del C.O.N.I. e la Stella d'Oro al merito sportivo sempre del C.O.N.I.
Sposato con Maria, oltre alla famiglia e allo sport, Maiorca ama la campagna, gli animali e la lettura, oltre alla mitologia classica e all'archeologia fenicio-punica. Inoltre, è stato deputato per il partito di Alleanza Nazionale con cui ha cercato di difendere con costante impegno le ragioni per una salvaguardia profonda ed efficace del patrimonio marino e naturalistico.
Ha scritto tre libri: "A capofitto nel Turchino", "Sotto il segno di Tanit" e "Scuola di apnea".

 

- Unberto Pelizzari -
UMBERTO PELIZZARI è nato il 28 agosto 1965 a Busto Arsizio, in provincia di Varese. Alto m 1,89 per 84 Kg di peso, vanta una capacità polmonare di 7,9 litri. A 5 anni nuota perfettamente e a 17 anni ha già al suo attivo 11 stagioni di nuoto a livello agonistico. Nel 1984 comincia a dedicarsi all'apnea agonistica. Il primo record mondiale lo conquista nel 1988 , quando con il tempo di 5'33'' stabilisce il primato di apnea da fermo. Divenuto membro del NO LIMITS ® SECTOR Team, il 19 maggio 1990 - nella piscina comunale di Busto Arsizio - riconquista il primato mondiale di apnea da fermo battendo con il tempo di 6'03'' il precedente record di 5'50'' stabilito dal francese Philippe Goasse.

Il 12 luglio '90 si laurea in Scienze dell'Informazione presso l'Università degli Studi di Milano. Nel frattempo inizia gli allenamenti in vista di un tentativo di record mondiale all'Isola d'Elba. Il 10 novembre dello stesso anno, nelle acque di Porto Azzurro, Umberto stupisce tutti ottenendo, al suo esordio in questa difficile disciplina, il nuovo record mondiale di immersione in apnea in assetto costante toccando la quota di -65 metri e battendo di 3 metri il record stabilito da Pipin Ferreras appena due mesi prima. Nell'apnea da fermo, battuto dal francese Michael Bader con il tempo di 6'40'', il 9 luglio 1991 alle Hawaii Umberto si riprende il primato mondiale con il tempo di 7'02''88 centesimi. Nel settembre dello stesso anno, all'Elba, conquista tutti i record di immersione in apnea: il 3 ottobre scende in assetto costante a -67 metri migliorando di 2 metri il suo precedente limite e il 22 dello stesso mese ottiene anche il record mondiale di immersione in apnea in assetto variabile toccando i -95 metri e migliorando quindi di tre metri il primato conquistato da Pipin nel settembre '90 a Milazzo. Il 26 ottobre, consegue il suo terzo trionfo mondiale in un mese conquistando con -118 metri anche il record assoluto di immersione apnea (ma nel '92 il limite sarà portato a -120 dal rivale cubano). Il 17 settembre 1992 , a Ustica, Umberto riconquista con -70 metri il record mondiale di immersione in apnea in assetto costante che gli era stato strappato il 27 maggio dello stesso anno da Pipin . L'11 ottobre 1993 , al largo di Montecristo, stabilisce un nuovo primato in assetto variabile "no limits" scendendo a -123 metri. Il primato resiste però fino al 14 del mese successivo, quando a Grand Bahama Pipin lo migliora portandolo a -125 metri. Il 24 luglio 1994 , a Cala Gonone-Dorgali, in Sardegna, Pelizzari conquista il nuovo record mondiale di immersione in apnea in assetto variabile regolamentato scendendo a -101. Nel luglio 1995 , a Villasimius in Sardegna, ottiene due nuovi record mondiali: -72 metri in assetto costante (16 luglio) e -105 metri in assetto variabile regolamentato (limite migliorato di un metro da Gianluca Genoni il 17 agosto dell'anno dopo). Nel 1996 , sempre a Villasimius, mette a segno un'altra doppietta mondiale: il 9 settembre con -110 m riconquista il primato nell'assetto variabile e il 16 con -131 m strappa a Pipin quello nell'assetto variabile "no limits". Il 13 settembre 1997 , a Porto Venere in Liguria, si riappropria del record in assetto costante con la profondità di -75 metri, battendo quello del cubano Alejandro Ravelo (-73 metri) ed il 20 settembre, scendendo a -115 metri, riconquista il variabile strappandolo allo stesso cubano (-111 metri).
Dal 1997 Umberto Pelizzari appartiene all'ADMO, Associazione Donatori Midollo Osseo . Il 12 Settembre 1998 , durante una singolare esibizione nella quale Umberto Pelizzari emulava le gesta di un pescatore greco Georghios Haggi Statti , l'atleta ha raggiunto i -100 metri in un tempo di 2'43'' senza muta ne pinne, aiutandosi nella discesa con una pietra di poco più di 7 Kg.
Il 1999 vede Umberto Pelizzari ritornare protagonista sulla scena delle competizioni a livello mondiale.
Appoggiandosi all'organizzazione del 39° Salone Nautico di Genova, il 18 ottobre al largo di Portofino, Pelizzari stabilisce il nuovo primato mondiale di Apnea in Assetto Costante a - 80 metri, superando di 4 metri il limite precedente detenuto da Alejandro Ravelo.
Il 24 ottobre, col supporto tecnico di Nave Anteo (Marina Militare Italiana), Umberto si cimenta in una impresa storica nel mondo della subacquea e della medicina: - 150 metri in assetto variabile No Limits.
Con una immersione da 2'57", Pelizzari tocca il limite mai raggiunto dall'uomo in apnea, abbattendo il precedente record di ben 12 metri.


Il 17 Settembre 1992 nelle limpide acque dell'isola di Ustica Umberto Pelizzari infrangeva in assetto costante il muro dei -70 metri.
di Piero Mescalchin


(per visualizzare - Macromedia Flash Player)
Spazio Web gentilmente concesso da DIGITAL MOVIE s.r.l. www.digitalmovie.it

- Gianluca Genoni -
Gianluca Genoni racconta la sua storia - Ciao a tutti, prima di raccontare la mia storia voglio dire a tutti i lettori di "SUB" che per me è motivo di grande gioia poter collaborare con voi e questa nuova iniziativa che sto intraprendendo è molto stimolante ed affascinante. La mia attività di apneista inizia per caso nell'Ottobre del 1990, ero appena tornato dall'isola d'Elba dove avevo assistito al primo record di Umberto Pelizzari (-65m in assetto costante) e con 2 amici nella piscina di Busto A. tentavamo di imitare i suoi movimenti.
In piscina mi trovai subito a mio agio nel fare apnea , aiutato anche dai 15 anni di nuoto agonistico i quali mi hanno dato un'ottima acquaticità, e senza grosse difficoltà raggiunsi discreti risultati, oltre 5 minuti in apnea statica e 100m in orizzontale.
Nel frattempo iniziai ad allenarmi con Pelizzari, mio amico fin dall'infanzia, grazie al quale ho appreso le tecniche fondamentali di immersione. Nell'estate del '92 per la prima volta provai a fare apnea in profondità, mi ricorderò sempre la prima capovolta che feci, avevo pochi chili di piombo e non riuscivo ad andare sotto suscitando le risate di Umberto e di tutti quelli che erano vicini.
Trascorrevo poi le serate ascoltando i discorsi tra Pelizzari e il Corsaro, (Alfredo Guglielmi) grande esperto di immersioni in apnea ma soprattutto amante del mare, affrontavano problemi legati all'immersione in apnea a me all'epoca sconosciuti, la ventilazione, le varie tecniche di concentrazione la compensazione a grande profondità ecc.

Nella mia prima stagione raggiunsi la quota di -42m misura per me impensabile fino al mese prima. Nel '93 e nel '94 aumentai gli allenamenti e affinai le tecniche di immersione, raggiunsi così i 7 minuti in apnea statica e i -60m in assetto costante e proprio nel settembre del '94 parlando con il Corsaro e con Stefano Maj, ora mio assistente in profondità e persona di mia grande fiducia che mi aiuta a risolvere tutti i problemi a livello organizzativo, decisi: ( forse un po' ingenuamente sottovalutando i costi e l'impiego di persone) "L'anno prossimo voglio tentare un record di apnea". Nel '95 mi allenai tutto l'inverno con grande determinazione migliorai ulteriormente le mie prestazioni arrivando a -68m in assetto costante, ma mentre mi sentivo sempre più pronto ad affrontare il tentativo mi rendevo conto che organizzarlo in maniera dignitosa rispettando tutte le norme di sicurezza richiedeva un grande sforzo economico e nessuno era disposto a sponsorizzare uno sconosciuto non mi persi d'animo e con i miei amici costruimmo la prima zavorra che collaudammo poi tutti insieme tra mille peripezie, nel frattempo l'estate era ormai finita e nonostante tutti i miei sforzi non ero riuscito a trovare il modo di fare gli allenamenti in profondità.
Tornai a casa ad autunno avanzato dopo 6 mesi di allenamento tra l'isola d'Elba e la Sardegna profondamente deluso, consapevole delle mie capacità ma rassegnato all'idea che non avrei mai potuto coronare questo mio sogno.
Passata la delusione mi intestardii e divenne per me una questione d'orgoglio riuscire a tentare e fare un record di immersione. Nel novembre del '95 conobbi Nuccio Di Dato, persona alla quale sarò per sempre grato grazie al quale ho coronato il mio sogno, prendemmo i primi accordi e decidemmo che l'estate successiva , precisamente il 17 agosto avrei tentato il record nella specialità dell'assetto variabile. L'obiettivo era quello di superare i -105m di Pelizzari, io ero felicissimo ma contemporaneamente ero spaventato da quello che mi aspettava, superare Pelizzari, lui che mi aveva insegnato tutte le tecniche per l'immersione e soprattutto superare i -105m (io che solo 4 anni prima avevo assistito a un tentativo fallito malamente da Pipin uno dei miei primi modelli da imitare, mentre risaliva da -101)
L'inverno lo passai facendo nuoto, corsa, palestra e apnea in piscina, conobbi Salvatore Trapani direttore commerciale della MARES e lui fu il primo a credere nelle mie possibilità, feci test medici per verificare se avevo tutti i requisiti fisici adatti a questo tipo di attività, finalmente alla fine di Maggio mi trasferii a Siracusa e li iniziai gli allenamenti in profondità.
Nel periodo di avvicinamento al record incontrai diverse difficoltà (sinceramente più di una volta pensai che non ce l'avrei mai fatta) prima mi dovetti abituare alla speciali lenti a contatto che sostituiscono la maschera nelle immersioni particolarmente profonde, poi alla velocità di discesa con la slitta che mi portava problemi di compensazione e infine alla profondità e alla pressione.
Finalmente arrivò il 17 agosto ero veramente preoccupato e come me penso tutti i ragazzi dell'assistenza e gli amici che erano venuti per assistere al mio tentativo ci furono diversi rinvii per vari motivi alla fine dopo più di tre ore di attesa arrivò il momento che tanto avevo aspettato, penso che mai nella vita avevo avuto tanta tensione e anche quando avevo ultimato le fasi di ventilazione mi mancava il coraggio di dare il segnale per sganciare la slitta, alla fine feci l'ultimo respiro chiusi gli occhi diedi il segnale e dopo 3'03'' riemersi dai-106m finalmente ce l'avevo fatta dopo due anni di sacrifici ero riuscito a stabilire il nuovo record mondiale di immersione in assetto variabile. La gioia fu grandissima ma non feci in tempo a riprendermi dalla stanchezza e dallo stress che solo 20 giorni dopo Umberto Pelizzari mi strappo il primato. Immediatamente questo mi diede molto fastidio, due anni di allenamenti per fare il record e dopo 2 giorni si era di nuovo da capo, ma mi diede anche nuove motivazioni per ricominciare ad allenarmi.
Nel '97 ero nelle condizioni migliori per tentare di riprendermi il primato grazie alla MARES che mi garantiva le migliori attrezzature ai VIAGGI DEL VENTAGLIO eccezionali nella logistica e nella organizzazione e a SARDEGNA GRANDI EVENTI che ha collaborato per tutta la logistica in mare ( barche miscele ecc.) e soprattutto grazie ai subacquei e ai medici di assistenza un gruppo di amici che ha sacrificato tutta l'estate per permettermi di allenarmi in tutta sicurezza. Il tentativo era programmato in un primo tempo per sabato 19 Luglio, ma proprio quando mancavano 10 giorni e tutto andava per il meglio durante una discesa di allenamento a -110m mi perforai un timpano i giorni che seguirono furono bruttissimi per il forte dolore ma soprattutto per la paura di aver perso un'occasione cosi propizia. Fortunatamente grazie in particolare modo ai Viaggi del Ventaglio è stato possibile riorganizzare il tutto e il 20 Agosto ripresi gli allenamenti , mi accorsi subito che il timpano funzionava alla perfezione , il 4 ottobre finalmente riuscii a stabilire il nuovo record con-120m tutto filò nel migliore dei modi, la tensione era molto minore rispetto l'anno precedente ma la soddisfazione ugualmente enorme. Questa volta il record resiste ancora e fino alla prossima estate penso che nessuno tenti di portarmelo via (almeno lo spero).
Adesso oltre agli allenamenti (per il prossimo tentativo) si sono aggiunti altri mille impegni: serate presso i circoli subacquei, stages di apnea, inviti a manifestazioni , premiazioni ecc. Nell'estate del '98 spero di effettuare altre imprese ma primo obiettivo di quest'anno sono i mondiali a squadre che si svolgeranno a S. Teresa di Gallura alla fine del mese di Giugno dove sono già più di trenta le nazioni iscritte. Un saluto a tutti i lettori e arrivederci al prossimo numero dove vi racconterò le immersioni in apnea profonda e tutte le misure di sicurezza necessarie.

Il 12 Ottobre 2000 nelle acque dell'Isola D'Elba Gianluca Genoni raggiungeva in assetto variabile regolamentato i -125 metri.
di Marco Favini


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