LE TEGNUE DI CHIOGGIA - UN PATRIMONIO DA FAR CONOSCERE, STUDIARE, VALORIZZARE
COMUNICATO STAMPA N. 1305 DEL 19/7/2003
TESTO DEL COMUNICATO
(AVN) - Chioggia (Ve), 19 lug. - Le Tegnue sono un dono di Dio e della natura sulle quali vogliamo con convinzione approfondire le conoscenze e sviluppare con tutti i soggetti che possono essere coinvolti un dialogo sulla gestione. Lo ha affermato l'assessore alle politiche per l'ambiente del Veneto Renato Chisso, concludendo questa mattina a Chioggia il Convegno sul tema "Le Tegnue: un'idea, un progetto", promosso dalla stessa Regione e dall'associazione Onlus "Tegnue di Chioggia" come momento di confronto sullo stato delle conoscenze e sulle modalità di tutela e valorizzazione di un ambiente marino assolutamente inconsueto e prezioso per l'Alto Adriatico, tra l'altro dichiarato zona di tutela biologica con decreto ministeriale dell'agosto 2002.
Ai lavori, introdotti dal sindaco Fortunato Guarnieri e moderato dal giornalista Renzo Mazzaro, sono intervenuti il presidente dell'associazione Tegnue Piero Mescalchin, il direttore dell'Arpav Paolo Cadrobbi, Otello Giovanardi responsabile della struttura di Chioggia dell'ICRAM, il ricercatore dell'università di Bologna Massimo Ponti e il direttore della struttura di biologia marina dell'università di Padova Maria Rasotto.
Le Tegnue, che derivano il loro nome dal fatto che le reti dei pescatori venivano appunto trattenute, sono delle formazioni rocciose di varia natura e origine che emergono dal fondale sabbioso dell'Alto Adriatico e che rivestono un'importanza particolare per la conservazione e l'aumento della biodiversità. Si tratta di zone relativamente piccole, note da secoli ai pescatori ma che solo da pochi anni, grazie alle moderne tecnologie si è cominciato ad indagare a fondo e a far conoscere al grande pubblico. Proprio per contribuire alla conoscenza e alla valorizzazione delle Tegnue la Giunta Regionale ha impegnato 84 mila euro per finanziare uno specifico programma presentato dall'associazione omonima.
Per la tutela dell'Alto Adriatico, è stato anche costituito uno specifico osservatorio finanziato con programma Interreg III A, nel quale l'Arpav è il polo regionale veneto e nel cui ambito c'è anche lo studio delle Tegnue e l'individuazione di azioni di salvaguardia.
Ma è solo un punto di partenza - ha ricordato Chisso - perché a breve daremo corpo ad una legge specifica che è stata formulata su questo genere di ambienti come elemento essenziale per la salvaguardia delle risorse marine e sulla quale faremo convogliare finanziamenti regionali, nazionali e comunitari.
A cura dell'Ufficio Stampa della Regione Veneto