Avvistamento alle Tegnue
Una balenottera di 10 metri ha scelto le acque clodiensi per fare il bagno
di Giovanna Bellemo
Incontro ravvicinato in mare aperto nei pressi delle Tegnue a 8 miglia dalla costa tra Chioggia e Venezia. Durante la quinta campagna di ricerca nella zona di tutela biologica, gli studiosi hanno potuto ammirare un cetaceo di grosse dimensioni. Secondo i biologi si è trattato dell'avvistamento di una balenottera comune (Balaenoptera physalus) di lunghezza tra gli otto e dieci metri. Cetacei che possono raggiungere in età adulta anche i venticinque metri di lunghezza e le settanta tonnellate di peso, segnalati già altre volte lungo le coste Adriatiche, la cui presenza tuttavia è molto rara. "E' stato un avvenimento eccezionale spiega Piero Mescalchin, presidente dell'associazione Le Tegnue di Chioggia
La balenottera è stata per pochissimo tempo nei pressi della nostra barca ed è stato molto emozionante il rumore dello sfiato quando emergeva. Purtroppo non siamo riusciti ad immergerci nuovamente in tempo." Gi studiosi hanno così potuto catturare con un'immagine fotografica solo la pinna dell'esemplare mentre emergeva tra le increspature del mare con l'inconfondibile "spruzzo". Ma non è stato solo questo l'unico episodio particolare. Ben. più frequenti sono stati gli incontri con i delfini. "Spesso con il mare calmo siamo stati avvicinati da banchi di delfini, navigando a velocità ridotta, continua Mescalchin, giocano tra le onde e sfruttano la scia e la portanza della barca".
La campagna di ricerca si è conclusa a fine agosto. E' già il quinto anno consecutivo che l'associazione Tegnue di Chioggia promuove con successo studi in mare aperto grazie alla collaborazione dell'Università di Bologna, Università di Padova, C.N.R. di Venezia e ICRAM — Stazione di Chioggia. Attraverso rilievi scientifici e analisi approfondite di settore, si è già arrivati alla catalogazione di decine e decine di organismi animali e vegetali tra le formazioni organogene delle Tegnue. Il lavoro altamente scientifico dei biologi, affiancato all'opera infaticabile dei volontari, valuta inoltre la distribuzione delle specie di flora e fauna e la loro variabilità temporale. Le nuove ricerche perseguono lo scopo di arrivare ad una conoscenza approfondita della biologia ed ecologia di alcune specie ancora poco conosciute fra cui gli alcionari Maasella edwarsi e Paralcyonium spinulosum. Tali studi permetteranno di preservarne l'esistenza e conservarne la biodiversità.
Rimane infatti ancora irrisolto il mistero degli Ottocoralli, specie scoperta da poco nelle Tegnue a Chioggia, la cui presenza non era stata mai rilevata finora nell'Adriatico settentrionale. Questi organismi sono concentrati in un punto di immersione ben definito ed in una zona delimitata. Il popolamento è stranamente denso ed esteso, e rimangono molti interrogativi sulla distruzione, la capacità dispersiva e la colonizzazione di questi esemplari.
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