Sabato, 21 Marzo 2009

Tegnùe, via ai controlli sul posto


 

 

 CHIOGGIA. Le Tegnùe puntano all'effetto riserva. Il 29 marzo verranno calate le 6 mede che delimiteranno la zona garantendo maggior controllo sugli accessi, sulla pesca abusiva e sulle immersioni selvagge.  L'acquisto di una barca permetterà anche il servizio di guardiania. Le due misure concretizzano il primo stralcio (350.000 euro) del progetto triennale finanziato dalla Regione per la gestione provvisoria della zona di tutela biologica. Con il secondo (750.000 euro) sono previsti i servizi a terra per l'organizzazione delle escursioni e gli studi biologici, geologici e oceanografici in collaborazione con l'università, il Cnr e l'Icram.  Le Tegnùe sono state al centro di un convegno organizzato ieri da Comune e Regione nella cornice del Salone nautico di Venezia. Finora la Regione ha finanziato i primi due stralci del progetto per un totale di 1.100.000 euro. «Ci stiamo muovendo nel verso giusto - spiega Piero Mescalchin , presidente dell'associazione «Tegnùe onlus» - con la posa delle mede domenica 29 marzo e con l'acquisto dell'imbarcazione potremo contrastare l'uso scorretto delle tegnùe dove ancora si continuano a scaricare rifiuti, a pescare abusivamente e ad ormeggiare dove non si può. Anche domenica scorsa, alle 7.11 sono stato svegliato da una telefonata che mi avvertiva di una rete scaricata sopra le tegnùe. Finora l'effetto riserva non si è concretizzato, con le mede e la barca i controlli saranno più facili. Le mede, di 10 metri , sporgono dall'acqua per 4.5 metri , è chiaro che capire se una barca è dentro o fuori il perimetro è semplice». Con il secondo stralcio si finanzierà la ricerca scientifica. «Dobbiamo proseguire nello studio - spiega il dirigente del Comune di Chioggia, Giuseppe Lisetto - Attueremo ricerche biologiche, geologiche e oceanografiche per approfondire la conoscenza sulle infiorescenze rocciose e per provvedere al ripopolamento ittico. Il secondo stralcio prevede anche la creazione di un ufficio a terra per le escursioni».  «Dobbiamo iniziare a pensare alla gestione definitiva - sostiene il sindaco, Romano Tiozzo - Finita la triennalità va individuata la migliore forma di gestione per valorizzare il patrimonio immenso che abbiamo sotto il mare, combinando la fruizione con la salvaguardia». (e.b.a.)



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