Mercoledì,03 Dicembre 2008
«Nelle Tegnùe rifiuti di ogni genere»

 

 

CHIOGGIA. Tegnùe in balia di pescatori abusivi e di chi vuole sbarazzarsi di rifiuti di ogni genere. L'allarme, l'ennesimo, arriva dal presidente dell'associazione Tegnùe onlus, Piero Mescalchin in occasione della presentazione del programma di interventi per il 2009 e del bilancio dell'anno che sta per chiudersi. La ricchezza dei fondali al largo di Chioggia sarà sintetizzata in una mostra fotografica, «La forza del mare», che rimarrà allestita per un mese al museo civico. L'inaugurazione si terrà venerdì alle 20.30 (la mostra prosegue fino al 6 gennaio) e nell'occasione saranno presentati due volumi: «La pesca in Mediterraneo dall'epoca romana al XIX», che raccoglie gli atti del workshop che si è tenuto qualche mese fa, e «Meraviglie delle Tegnùe» curato da Mescalchin e dall'ecologo marino Massimo Ponti, frutto di un lavoro di 5 anni. Nel 2009 continuerà la collaborazione con le scuole, con lezioni a docenti e alunni di un biologo del Cnr, in particolare il progetto avviato con il liceo che prevede che gli studenti si occupino delle rilevazioni di una sonda parametrica affondata in una delle Tegnùe. Continuano i corsi per le guide e la promozione della zona. «Oggi purtroppo - spiega Mescalchin - le Tegnùe sono un'oasi di tutela biologica solo sulla carta. Non esistono controlli. L'area è in balia di chicchessia. E' zona franca per la pesca abusiva e rischia di trasformarsi in una discarica in mare aperto. Bisogna assolutamente intensificare la guardiania e una parte della prima tranche del finanziamento regionale, di 350 mila euro, dovrà essere investita su questo». Dello stesso avviso il sindaco Romano Tiozzo a cui le Tegnùe sono state affidate in gestione. «Ci stiamo muovendo su due fronti - spiega Tiozzo - con un finanziamento regionale ad hoc di 100 mila euro avvieremo una raccolta speciale di rifiuti in collaborazione con i pescatori nei primi mesi del 2009, con la prima tranche dei fondi regionali per la gestione provvederemo alla posa delle mede luminose, che garantiscono la piena visibilità dell'area protetta, e all'acquisto di una barca, utile per il servizio di guardiania e per effettuare rilevazioni. Cercheremo un accordo con la Capitaneria di porto perché nell'estate prossima oltre alla vigilanza dei volontari ci siano più controlli. (e.b.a.)



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