CHIOGGIA. Più controlli nelle Tegnùe per agevolare la ricerca dei biologi ed evitare che i pescatori vi gettino i rifiuti ingombranti. Lo ha assicurato il nuovo comandante della Capitaneria di porto, Franco Maltese, che ha partecipato alla prima riunione del comitato tecnico scientifico dell'associazione. «L'esperienza maturata dal comandante a Ravenna - sottolinea il confermato presidente dell'associazione Tegnùe, Piero Mescalchin - dove analogamente a Chioggia esiste da anni una zona di tutela biologica sull'area del relitto del “Paguro”, una piattaforma metanifera affondata nel 1965 a seguito di un incendio, sarà preziosa. Maltese ha dato la piena disponibilità a garantire un maggior controllo sulle Tegnùe in modo da agevolare il lavoro di ricerca di biologi e geologi». Nei giorni scorsi Mescalchin e l'assessore al turismo di Chioggia, Massimiliano Malaspina, hanno incontrato il vice presidente della Regione, Luca Zaia, per sollecitare il rilascio della concessione marittima esclusiva che consentirebbe una gestione e un controllo più puntale della zona. «Abbiamo ottenuto delle rassicurazioni importanti - continua Mescalchin - I controlli permetteranno anche di arginare un problema piuttosto diffuso: i pescatori spesso scaricano nelle Tegnùe i rifiuti (cavi, fusti, reti vecchie) che involontariamente pescano perché se li gettassero in mare prima o poi tornerebbero nelle loro reti». (e.b.a.)
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