CHIOGGIA. Approvato il regolamento per la corretta fruizione delle Tegnùe.
A 4 anni dal riconoscimento ministeriale di zona a tutela biologica e dopo il continuo pressing esercito dall'associazione «Tegnùe onlus», la Capitaneria di porto ha emesso l'ordinanza che garantisce precise regole per l'ormeggio e l'attività subacquea, sia libera che finalizzata alla ricerca scientifica. «E' un grande passo - commenta il presidente dell'associazione, Piero Mescalchin - verso la salvaguardia delle Tegnùe di Chioggia. Al comandante della Capitaneria Mario Cento saranno grate anche le generazioni future. Si sta parlando molto delle Tegnùe dell'Alto Adriatico, piccolissime zone sparse dappertutto e di difficile salvaguardia, ma non hanno nulla a che fare con quelle di Chioggia, che coprono con continuità quasi 30 Kmq di mare. Nella mia lunga attività di subacqueo, oltre 30 anni, ho raccolto le coordinate geografiche di oltre 3.000 siti, ma solo quelle di Chioggia hanno una dimensione rilevante». La sezione F del regolamento approvato con l'ordinanza 32 del 16 maggio 2006 prevede per le Tegnùe: divieto di ancoraggio; ormeggio sulle boe per al massimo due imbarcazioni alla volta; sosta a motori spenti; distanza di cento metri per le barche che attendono di ormeggiare; precise indicazioni per l'attività subacquea ludica, diportistica e scientifica; divieto di inquinamento dei fondali e di danneggiamento o rimozione degli organismi marini, delle rocce, delle sagole guida che segnalano i percorsi di sicurezza e degli strumenti e attrezzi di ricerca presenti nell'area. (e.b.a.)
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