MARTED̀, 3 AGOSTO 2004
 
Pagina 33 - Provincia
 
CHIOGGIA
 
Quattro boe luminose per salvare le Tegnùe
 
 
 
 

 

CHIOGGIA. Posizionate le prime quattro boe luminose nelle Tegnùe di Chioggia. E’ una tappa importante nel programma dell’omonima associazione perché le boe segneranno i punti di immersione dove si sta già lavorando alla costruzione dei percorsi subacquei. «E’ un’iniziativa - spiega il presidente Piero Mescalchin - che permetterà ai molti club del Veneto di collaborare fattivamente con l’associazione. Per questo si è dato alle prime quattro boe un nome legato ai club che curano già la ricerca e la mappatura della zona». Al Club Sommozzatori Chioggia è stata dedicata la boa in zona 3.  E’ la più ad est all’altezza del porto di Chioggia. Al Club Sommozzatori Padova quella in zona 4, la più a sud, mentre al Delta Sub Adria e al Sub Team Mestre quelle in zona 1, la centrale e più estesa. «L’intento - precisa Mescalchin - è di allargare l’interesse anche ad altri club avendo previsto nei prossimi due anni altre 8 boe e relativi punti di immersione. I club, nella preparazione dei subacquei, diffondono il rispetto per l’ambiente. Contiamo sulla collaborazione di tutti i frequentatori del mare per fare opera di tutela e controllo».  Le boe sono provviste di un cavo di ormeggio ed è stata richiesta alle Capitanerie di Porto di Chioggia e Venezia un’ordinanza che vieti l’ancoraggio nel raggio di un quarto di miglio dalle boe (500 metri) per evitare di danneggiare gli organismi del fondo. A breve sul sito dell’associazione www.tegnue.it si potranno trovare le coordinate geografiche delle boe, la morfologia del fondo e i tracciati dei percorsi guidati. «L’impegno che si chiede a tutti - conclude - è quello di proteggere questi luoghi dalle nuove insidie. Si è in una fase molto delicata: c’è il pericolo che tutto il lavoro di mappatura del fondo serva a meglio depredarlo se non si otterranno immediati provvedimenti di controllo e di divieto di ormeggio. C’è il rischio che centinaia di ancore siano gettate sopra le parti più belle e pescose». (Sergio Ravagnan)

ritorna