19 Aprile 2012

Reti vietate scoperte alle Tegnue

 

CHIOGGIA Alcuni chilometri di reti da posta piazzate, senza segnalazioni, nel tratto di mare antistante la diga e nella zona di tutela biologica delle Tegnłe, sono state scoperti e sequestrati, ieri e l'altro giorno, dai militari della guardia costiera. Le nasse, per la pesca delle seppie, circa due chilometri di rete, sono state individuate l'altra sera, dopo una attenta perlustrazione, nell'area delle Tegnłe. Unico indizio della loro presenza alcune bottiglie di plastica alle estremitą delle singole reti. La normativa prevede, invece, precise segnalazioni con bandierine e luci, per evitare che questi attrezzi possano essere d'intralcio o, addirittura, pericolosi per la navigazione. In ogni caso le reti, piazzate da pescatori di frodo, non avrebbero potuto proprio essere posate in quella zona, che č soggetta a una particolare tutela ambientale e che, grazie a una convenzione tra Comune e Capitaneria di porto, viene costantemente sorvegliata dai mezzi navali della guardia costiera. Ieri mattina, poi, vicino alla diga sud, sono state trovati (e sequestrati) 25 cogolli (attrezzi a “imbuto”), non segnalati come nel caso precedente. Difficile risalire ai responsabili che, ovviamente, non hanno lasciato sulle reti alcun segno della loro identitą, anche perché, probabilmente, non si tratta di pescatori professionisti ma di persone che tentano di “arrotondare” le loro entrate con la pesca di frodo e il commercio in nero. Una attivitą un tempo tollerata ma che ora rappresenta, tra l'altro, un pesante danno economico per i pescatori regolari.(d.deg.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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