Martedì, 4 Gennaio 2011

Mescalchin: «La legge regionale blocca le attività nelle Tegnùe»


 

 CHIOGGIA. «Per le Tegnùe servono interventi di promozione e non opere strutturali». Lo ha ribadito, con qualche accento polemico, il presidente dell’associazione Tegnùe onlus Piero Mescalchin durante l’incontro di fine anno tra le categorie turistiche. Le Tegnùe sono indubbiamente una risorsa ambientale e turistica importante, ma ancora Chioggia non riesce a valorizzarne il potenziale appieno. «La nuova legge regionale - spiega Mescalchin - ha stanziato in generale per le Tegnùe 16.4 milioni di euro. Una cifra notevole. Cavallino dispone ad esempio di 1.5 milioni che potrà spendere in prevalenza per opere strutturali e per loro è un bene perché non possiedono Tegnùe naturali. Per noi invece, il vincolo del 60% di fondi da usare per interventi strutturali è un laccio pesante. Abbiamo 750.000 euro vincolati ad opere a mare. Senza vincoli di spesa avremmo più capacità di movimento e si eviterebbero sprechi. Senza lo sbarramento del 60% di fondi collegato ad opere immobilizzate potremmo usare parte di quei fondi per la promozione di cui ci sarebbe davvero bisogno. Mi appello ai consiglieri regionali chioggiotti Lucio Tiozzo e Carlo Alberto Tesserin perché intervengano per far modificare la legge».
 Mescalchin ricorda anche gli attriti con l’amministrazione, poi superati, che hanno ritardato l’attuazione di parte del progetto. «Siamo rimasti fermi un anno per colpa del Comune - spiega il presidente dell’associazione - Abbiamo portato in Regione un progetto ambizioso che prevedeva l’opportunità di continuare le attività intraprese e di avviarne altre per valorizzare l’area creando nuovo interesse nel campo subacqueo e in quello della ricerca. Purtroppo però il Comune si è preso un lungo periodo di riflessione che ci ha costretto a sospendere le attività in mare e togliere le boe di ormeggio per motivi di sicurezza. La situazione si è poi sbloccata». (e.b.a.)

 

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