Domenica, 21 Marzo 2010

Le Tegnùe presto "Patrimonio dell'umanità"


 

 CHIOGGIA. Le Tegnùe in corsa per diventare patrimonio dell'umanità. L'Unesco ha preso in considerazione la richiesta presentata nel 2008 da Piero Mescalchin, presidente dell'associazione «Tegnùe onlus». Si tratta di una procedura lunga e complicata, ma dopo un paio d'anni di sollecitazioni ora l'ente ha dato un primo riscontro positivo. Il riconoscimento di sito di interesse mondiale garantirebbe all'oasi di tutela biologica risorse e visibilità di ben altre dimensioni. I primi contatti di Mescalchin risalgono a dicembre 2008 quando prese informazioni nella sede Unesco di Roma per capire l'iter da seguire. «In seguito - racconta il presidente dell'associazione - mi sono rivolto alla sede di Venezia. Per il 2009 non c'era più spazio per proporre le Tegnùe nei siti, ma ho avuto la promessa per il 2010. Credo che un riconoscimento del genere sarebbe la più alta attestazione del valore unico dei fondali chioggiotti. L'iter sarà sicuramente molto lungo, ma la strada è stata aperta». A confermare che la richiesta è al vaglio dell'Unesco il 13 maggio alle 16 nella sede dell'ente a Venezia si terrà il convegno «Le Tegnùe di Chioggia: una proposta di riconoscimento Unesco». Tra i relatori lo stesso Mescalchin, che presenterà i caratteri di unicità delle Tegnùe e i risultati di anni di ricerca con un dossier preparato dal comitato scientifico dell'associazione, e Damir Dijakovic del settore «Project office» dell'Unesco. L'Unesco, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura, è nata il 4 novembre 1946 a Parigi. Tra le missioni principali l'identificazione, la protezione, la tutela e la trasmissione alle generazioni future dei patrimoni culturali e naturali di tutto il mondo. Finora l'Unesco ha riconosciuto 878 siti patrimonio dell'umanità (679 culturali, 174 naturali e 25 misti) distribuiti in 145 paesi. L'Italia è la nazione che detiene il maggior numero di siti. Per le Tegnùe si chiederà il riconoscimento di patrimonio naturale che viene assegnato a contesti con caratteristiche caratteristiche «fisiche, biologiche e geologiche nonché l'habitat di specie animali e vegetali in pericolo e aree di particolare valore scientifico ed estetico». ( Elisabetta Boscolo Anzoletti)

 



 

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