La Regione l'ha promesso: il comune di Chioggia diventerà concessionario dell'area marina delle Tegnue , l'enorme zona di tutela biologica di circa 30 chilometri quadrati suddivisi in quattro aree al largo del porto. Ad annunciarlo giovedì sera durante l'assemblea annuale dell'associazione "le Tegnue ", l'assessore al turismo Luciano Serafini. «C'è stato un impegno da parte del dirigente regionale di una concessione per il momento annuale. - spiega l'assessore Serafini -. Non ci faremo portar via quello che spetta alla città. Chi vorrà utilizzare questa enorme risorsa dovrà confrontarsi con il comune e con l'associazione ». In questa direzione parla il presidente Piero Mescalchin : «Grazie a questo ulteriore passo, si creerà una sorta di area privata di cui l'associazione è disponibile ad assumersi la responsabilità e l'onere della gestione. Finalmente potrà così esserci una regolamentazione precisa senza che la fruizione dell'area rimanga lasciata a se stessa, dopo il traguardo dell'ordinanza della capitaneria di porto che vieta l'ancoraggio nell'area». Ancora aperta tuttavia rimane la questione finanziamenti. «I maggiori stanziamenti sono arrivati dalla Regione per progetti di monitoraggio, educazione ambientale e promozione turistica. Parte dell'amministrazione locale, invece continua a rimanere sorda alle nostre richieste - incalza Mescalchin -. Nonostante questo è la passione che ci spinge ad andare avanti. Un lavoro d'équipe che si basa sul volontariato e supportato dal mondo della ricerca». Scienza che è già in fermento con nuovi progetti e scoperte straordinarie che hanno puntellato il cammino dell'associazione nel 2006. Come il progetto "Pinte" coordinato da Franco Bianchi del Consiglio nazionale delle ricerche che sta gettando le basi per verificare l'importanza delle Tegnue come area di nursey per il plancton.
Annunciato inoltre il sorprendente ritrovamento di ottocoralli per la prima volta, rinvenuti nell' Adriatico settentrionale proprio nell'area delle Tegnue di Chioggia, grazie alla collaborazione tra I.C.R.A.M. e le Università di Bologna e di Padova
Giovanna Bellemo
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