Chioggia
Insediata ieri a palazzo Balbi la Consulta del mare prevista della legge 15/2007, quella delle cosiddette barriere artificiali sommerse che dovranno servire per "la tutela, la promozione, lo sviluppo della zona costiera del Veneto e la creazione di zone di tutela biologica marina" in aggiunta a quella naturali come le " tegnue " di Chioggia ed altre simili formazioni. Per le rispettive deleghe interessati direttamente alla Consulta insieme col presidente della Giunta (o suo delegato) sono gli assessori alla pesca, Isi Coppola, e l'assessore all'ambiente, Giancarlo Conta che infatti ne fanno parte. Altri componenti sono il presiedente della commissione regionale ambiente e pesca, il presidente dell'Ente che la citata legge 15 prevede venga costituito per gli interventi necessari, i comandanti delle Capitanerie di porto, designanti d'intesa col ministero competente ed infine rappresentanti delle associazioni professionali di categoria, un rappresentante della Provincia di Venezia e di quella di Rovigo e dei Comuni prospicienti la costa.
Nella normativa regionale la Consulta del mare -si legge in un comunicato della Giunta- "è l'organo permanente di consultazione e concertazione degli interventi, con il compito di contribuire a definire le scelte programmatiche regionali e le azioni da intraprendere per l'istituzione di zone di tutela biologica e la diversificazione, valorizzazione e riconversione delle imprese di pesca verso la molluschicoltura, la maricoltura e per lo sviluppo del turismo marittimo". In prima battuta le organizzazioni di categoria hanno espresso numerose riserve sulla legge 15 che di fatto introduce un nuovo modello di economia della pesca che dovrebbe progressivamente uscire dalla fase della cattura per diventare attività di allevamento.
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