Chioggia
L'istituto tecnico commerciale Cestari ha fatto il punto della sua attività a cinque anni dall'attivazione dell'indirizzo turistico. L'intento dell'iniziativa, ha detto la preside, Bruna Cavarra, consiste nella "necessità di interloquire con le istituzioni e con l'imprenditoria turistica per calibrare la formazione dei giovani tecnici in modo da adeguarli alle esigenze delle imprese".
Gli interventi degli studenti, l'analisi dell'esistente ed insieme le proposte presentate per agevolare lo sviluppo del settore turistico sono state precedute dalla relazione di Federica Malaguti del Ciset dell'Università Ca' Foscari. Una relazione che conferma elementi in parte già noti. Con due milioni di presenze, quelle ufficiali, il comparto fa registrare un fatturato di 96,5 milioni di euro cui vanno aggiunti, i dati sono stimati, altri 10 milioni determinati dagli escursionisti ed altri 29 dal pendolarismo. In tutto 135 milioni e mezzo. Il complesso di Chioggia e delle sue spiagge è meta per lo più di un turismo povero (le presenze accertate risultano il 9 per cento del totale veneto, ma solo il 7 per cento in termini di fatturato). Dalla sua Chioggia (mentre il turismo balneare classico, come ha sostenuto anche il sindaco Guarnieri nel suo indirizzo di saluto, è in una fase di stanza) dispone di un ambiente sostanzialmente intatto nel quale si possono sviluppare promettenti attività di nicchia.Gli studenti del Cestari affidano ad otto proposte la possibilità di rilancio dell'attività turistica: la creazione di una zona orticola protetta, lo sfruttamento dell'oasi marina delle " Tegnue ", una beach arena permanente, la valenza di Chioggia città dei musei, le notti bianche in prossimità e durante gli eventi promozionali più importanti, un megapercheggio all'Isola dell'Unione per liberare dal traffico i centri di Chioggia e Sottomarina, lo sfruttamento a fini turistici della laguna del Lusenzo e l'istituzione di una Chioggiacard.
Un forte accento è stato posto nei numerosi interventi (tra gli altri il consigliere regionale Lucio Tiozzo) sulla "sensibilità turistica" che deve diventare, come ha rilevato l'assessore al turismo, Luciano Serafini, una sorta di seconda pelle. Il turista va considerato una vera risorsa: lo fanno attualmente gli abitanti di Sottomarina, molto meno quelli di Chioggia. Allo stesso tempo vanno approntate strategie per promuovere il territorio nel suo complesso e non la sola spiaggia come di fatto è fin qui avvenuto. G.B.
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