Chioggia
La Regione Veneto ha congelato la pratica che doveva concludersi con il rilascio di una concessione annuale al Comune di Chioggia dell'area denominata oasi marina delle " Tegnue ". Il rilascio della concessione sul finire dell'anno scorso era sembrata cosa fatta. Tanto da indurre l'assessore comunale al Turismo, Luciano Serafini, a darne pubblica notizia proprio nel corso dell'annuale assemblea dell'Associazione "Le Tegnue di Chioggia", presieduta dal sub Piero Mescalchin. Sulle ragioni di questo passo indietro - sostiene l'assessore - "abbiamo notizie frammentarie e confuse. Ci viene indicata la necessità di definire prima una normativa regionale proprio per regolare, a quanto penso, la gestione della nostra e di altre aree simili esistenti in alto Adriatico. Si tratta - ribadisco - più di una supposizione che di una certezza".
Proprio per mettere le cose in chiaro l'assessore Serafini, che si farà accompagnare da un dirigente del Comune, sta preparando un incontro col responsabile regionale allo specifico settore delle concessioni. Quanto alla normativa che al momento manca (e che sarebbe all'origine anche del mancato rinnovo della concessione già accordata a Caorle) questa sarebbe da ritrovare nel progetto di legge 31, quello delle barriere sommerse artificiali, presentato dal presidente Galan e fieramente osteggiato oltre che dall'opposizione consiliare da tutte le Associazioni dei pescatori professionali. Se la normativa invocata per il rilascio delle concessioni dovesse essere quella il discorso sulle concessioni potrebbe subire un rinvio veramente a data da destinarsi.
Sul dato di fatto queste le considerazioni dell'assessore Serafini: "La mancata concessione ci sta creando dei problemi. Non potendo esercitare un reale controllo dell'oasi marina ci troviamo a problemi collegabili all'uso improprio che di quest'area qualcuno, a quanto mi viene riferito, pare stia già facendo. Si tratta, mi pare importante ribadirlo, di una risorsa di straordinaria importanza, che va preservata per le numerose attività di ricerca e studio che vi sono collegate e perché rappresenta un patrimonio che il Comune di Chioggia programma di utilizzare anche come attrazione turistica".
Giorgio Boscolo
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