(I,TH.)Le foto e i video di Piero Mescalchin, esposti al caffè Pedrocchi nella mostra "Le tegnue di Chioggia" sottolineano, con evidenza, che non occorre cercare nei mari esotici quello che c'è già nel mare Adriatico, vicinissimo a Padova: un reef che non ha nulla da invidiare a quello del Mar Rosso e dei Caraibi (fino 31 maggio). Un regno sommerso di fronte a casa, sulle rive adriatiche, ricco di pesci multicolori e di vita marina di rara bellezza vengono proposti nei video e nelle foto che Mescalchin ha realizzato nei lunghi tour subacquei, alla riscoperta di un mare spesso sottovalutato. "Le tegnue " di Chioggia (nome che significa "trattenute") sono un'area a tutela biologica, una zona protetta dal 2002, dove è vietato pescare e ormeggiare: "una zona particolare, formata da un fondo sabbioso e rocceorganoso- spiega Mescalchin, giovedì sera, alla presentazione, in sala Rossini, del video e della mostra- che si trova davanti a Chioggia ed è ricchissima di pesci colorati come l'astice, le corvine, i merluzzi, le sogliole, i polipi, i canestrei, le capesante. Il nome viene dato dai pescatori veneti e definisce gli affioramenti rocciosi nei quali si impigliavano i loro attrezzi da pesca." In quest'area protetta, oggi, si possono fare immersioni didattiche o pesche regolamentate; uno dei video, visibile nelle sale del caffè, racconta la storia del fondo marino, scritta da piccoli sub che hanno affrontato, con i loro istruttori, il viaggio sott'acqua con l'entusiasmo e la fantasia che è propria dell'infanzia. Alla serata, ha partecipato Luca Francioso che ha suonato un pezzo musicale per chitarra, composto da lui stesso in onore delle tegnue di Chioggia.
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