Sabato, 15 Aprile 2006

 
CHIOGGIA Le proposte dei Ds per valorizzare la zona marina di tutela biologica di fronte al litorale

Tegnue, regole chiare per la gestione

L'oasi può attivare un turismo di qualità, iniziative scientifiche e di ricerca
 

Chioggia

Una risorsa "speciale" e specifica come le "Tegnue", un compendio marino di 26 chilometri quadrati, riconosciuto dalla Stato come zona di tutela biologica e che sta proprio di fronte al litorale di Chioggia va opportunamente difeso e valorizzato. Questa la posizione dei Ds, gruppo consiliare di Chioggia, con in testa i consiglieri Narciso Girotto e Roberto Pizzo, ma anche il gruppo regionale, rappresentato da Lucio Tiozzo.

I problemi sul tappeto, a parere dei consiglieri diessini, sono di duplice ordine. "Va difesa e tutelata la tipicità della nostra oasi - sostiene Girotto - che sia per dimensioni che per caratteristiche morfologiche rappresenta qualcosa di unico nell'Alto Adriatico. Una sorta di valore aggiunto per Chioggia e per un turismo di qualità che l'oasi di sicuro può attivare ed insieme, come sta accadendo anche input per una considerevole attività scientifica e di ricerca. I tentativi di località anche vicine che gabellano per 'Tegnue' realtà che per dimensioni e morfologia non sono neppure comparabili, dimostrano quale sia l'importanza di una risorsa che il mare ha conservato e protetto per secoli e che noi abbiamo il compito di tutelare e valorizzare".

Né vale, come ha proposto di recente il presidente Galan - aggiunge Tiozzo - "cercare di fare dell'Alto Adriatico tutta una 'Tegnua' disseminando il fondale di ostacoli artificiali sulla cui utilità i ricercatori si sono dichiarati come minimo perplessi".

Il secondo problema è quello della gestione. "Servono regole chiare e certe" - questo il parere dei consiglieri diessini. "Serve soprattutto, apprezzando fino in fondo il grande lavoro fatto fin qui da Piero Mescalchin e dall'Associazione che presiede - aggiungono Tiozzo e Girotto - determinare un intervento del pubblico che può verificarsi con l'entrata del Comune di Chioggia, della Provincia di Venezia e della stessa Regione Veneto nel consiglio di questa Associazione per garantirla da un punto di vista funzionale. Serve, infine, far piazza pulita dei molti equivoci che negli ultimi anni hanno trovato sponde insospettabili, giocando anche sulla grafia del nome come ha stigmatizzato lo stesso Mescalchin".

G.B.

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