Chioggia
Una ricchezza unica, incomparabile, un patrimonio
da salvaguardare e da trasmettere alle prossime generazioni,
una risorsa enorme per il territorio di Chioggia.
Tutto questo è l'oasi delle "Tegnue",
riconosciuta dal Ministero dell'Ambiente zona di tutela
biologica, della quale si può dire tutto il
bene possibile. Ma a proposito della quale ci si scontra,
lo stanno sperimentando i soci dell'omonima Associazione
costituitasi qualche anno fa, con seri problemi per
la sua gestione. Altrove una risorsa del genere sarebbe
un fiore all'occhiello. A Chioggia sta diventando
ragione di imbarazzo. A parole, tutti sono disposti
a collaborare. Nei fatti la situazione - ha denunciato
il presidente del Lions club, Renzo Morato, che ha
dedicato all'argomento l'ultimo meeting della sua
gestione - è diversa. Per calare otto boe di
individuazione, sei nell'area centrale di 22 chilometri
quadrati ed altre due in due delle tre aree periferiche,
complessivamente di 4,5 chilometri quadrati, ci sono
voluti anni. Una burocrazia occhiuta ha opposto tutti
gli ostacoli possibili ed immaginabili. Poste le boe,
nessuno sta pensando alla sorveglianza, a verificare
se si rispetti il divieto di ancoraggio. Tanto che
una di queste boe, con una zavorra di 7 tonnellate,
è stata trascinata da una rete da pesca per
150 metri. Non basta: "Sopra - denuncia Piero
Mescalchin, presidente dell'Associazione "Tegnue"
- buttano tutta la sporcizia possibile ed immaginabile".
Altro che valorizzazione! Tanto che il prossimo 12
di giugno 300 sub si immergeranno per la pulizia dei
fondali, affioramenti di un terreno emerso fino a
6000 anni fa. Le attività programmate dall'Associazione
prevedono a settembre un convegno su "sub, pesca
e turismo" e la partecipazione, ad ottobre, ad
un convegno di Torino sull'educazione ambientale.
Il materiale didattico prodotto, sostenuto finanziariamente
dalla Regione, è di prim'ordine e i lavori
di ricerca ormai non si contano. Tra questi quelli
del dottor Gianluca Franceschini, dell'Icram, che
sta verificando la possibile reintroduzione nell'ambiente
della capasanta oltre a tutta una serie di altri rilievi
riguardanti la biodiversità.
Il
sindaco Fortunato Guarnieri in un intervento infarcito
di riferimenti etici ha rilanciato la necessità
della collaborazione per difendere la ricchezza delle
"Tegnue". Enzo Fornaro di Federcoopesca
ha ribadito l'efficacia della collaborazione tra pescatori
e sub. "Le "Tegnue", oltre che essere
una bellezza naturale, possono fungere anche da nursery
per un Adriatico sempre più povero.
Giorgio
Boscolo
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