Chioggia
Una
proposta per rispondere alla necessità di preservare
le risorse ittiche consentendo tuttavia ai pescatori
di continuare a lavorare. Ad avanzarla è Piero Mescalchin,
presidente dell'Associazione "Le tegnue
", l'area
di tutela biologica davanti a Chioggia riconosciuta
con decreto del Ministero dell'Ambiente.
I paletti
da rispettare sono questi: servono assolutamente delle
nursery in Adriatico e per fortuna ce ne sono numerose
ed i pescatori debbono poter lavorare. Queste nursery
naturalmente salvaguardate dalla conformazione del
fondo marino si estendono da Chioggia fino a Caorle,
Bibione e Lignano. "Le oasi- secondo Mescalchin -
debbono diventare i tasselli di un mosaico adriatico
concepito per preservare la risorsa e quindi anche
l'attività di prelievo. C'è di più: in acque internazionali,
a più di 20 miglia dalla costa italiana, c'è un'altra
area simile alle "Tegnue ",
abbastanza estesa. Si può perimetrarla, segnalarla
e lo si può fare insieme alla Croazia iniziando così
una collaborazione di grande importanza in questo
momento. Sono note infatti le vicissitudini intercorse
che stanno sfociando da parte croata in un'unilaterale
dichiarazione di area esclusiva di pesca di metà dell'Adriatico.
Mettere insieme tutte queste aree, segnalarle e proteggerle
- aggiunge Mescalchin - comporta di individuare in
mare l'area di tutela che il Ministero delle risorse
agricole e forestali deve individuare per rispondere
anche a precise richieste formulate dall'Unione europea.
La prima indicazione, poi sospesa, di un'area di 160
chilometri quadrati, tutta davanti Chioggia, comporterebbe
sicuramente dei problemi per i pescatori di questa
località".
Mescalchin
ha alle spalle decenni di immersioni nell'alto Adriatico;
immersioni che hanno consentito di tracciare una mappa
del fondo, che l'attività di "scannerizzazione" avviata
per l'area delle "Tegnue "
dell'Icram di Chioggia ha puntualmente confermato.
"Le
Tegnue - sostiene Mescalchin - sono il paleoalveo
di un fiume che almeno 20000 anni fa sfociava dove
ora c'è mare aperto. Il livello del mare s'è innalzato
coprendo quell'alveo e proteggendo in questo modo
uno dei più affascinanti ambienti dell'alto Adriatico.
Altrove le oasi rispondono a differenti fenomeni geologici.
Quello che importa è che queste aree rappresentano
un tesoro da salvaguardare e valorizzare".
La
valenza di carattere turistico, che sembrava fino
a qualche mese fa prevalente, può coagularsi con quella
della pesca secondo la semplice formula che vede nel
rispetto della nursery la possibilità di prelevare
poi i soggetti adulti.
Quanto
alle "Tegnue "
di Chioggia l'Associazione che ne ha la gestione è
in attesa dell'assenso della Capitaneria di porto
per calare le boe di delimitazione. L'assessore al
turismo, Mauro Bisto, proprio per valorizzare al massimo
la risorsa "Tegnue ",
si dice "sempre pronto a sostenere qualsiasi iniziativa
utile che l'Associazione vorrà avviare".
G.B.
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