Ancora pesca abusive
nella zona delle
Tegnue. La Guardia
Costiera ha scoperto
oltre duemila metri
di reti da posta
posizionate da
pescatori di frodo,
sia in zona di
tutela biologica che
nel tratto di mare
antistante la diga
sud del porto di
Chioggia.
Durante una
perlustrazione nella
serata di martedì un
mezzo navale della
Guardia Costiera ha
individuato delle
reti segnalate
solamente con delle
bottiglie di
plastica. Tale
attrezzatura da
pesca dovrebbe
invece poter essere
immediatamente
identificata
tramite l'utilizzo
di bandierine e luci
per non mettere a
rischio la
navigazione. Il
personale della
Guardia Costiera ha
provveduto quindi
al sequestro delle
tre reti da posta
compresi pesi e
ancore annesse.
Non è la prima volta
che pescatori di
frodo vengono
"pizzicati"
nell'area delle
Tegnue. Alla fine
dell'anno scorso la
Guardia Costiera
aveva sorpreso un
peschereccio
intento a posare le
attrezzature da
pesca in zona
protetta
provvedendo, anche
in quel caso, a
sequestrare le reti
e a elevare al
pescatore una multa
di duemila euro
Sotto Tutela
- L'area è soggetta
a controlli severi
Da settembre, quando
è stata firmata una
convenzione tra
Comune e Capitaneria
di Porto per la
tutela e la
salvaguardia delle
Tegnue, queste sono
sottoposte a
sorveglianza per
impedire che il
traffico
incontrollato di
pescherecci e
imbarcazioni le
possa danneggiare,
oltre a impedire
attività di pesca
non consentite.
La zona oggetto di
monitoraggio si
trova al largo, di
fronte a Chioggia,
ed è delimitata,
dal 2009, da sei
boe. L'area è da
secoli conosciuta da
esperti e pescatori
per la ricchezza e
bellezza dei propri
fondali, della flora
e della fauna
presenti. |