Venerdì, 29 Maggio 2009

 
Tira aria di divorzio tra l'Amministrazione e il sodalizio che finora si è occupato di valorizzare, studiare e conservare una delle aree naturalisticamente più preziose
"Tegnue", il Comune si affida a un consulente
 
Amareggiato il presidente dell'associazione Mescalchin, che pure era riuscito a ottenere fondi per 350 mila euro
 
 

Chioggia
      Comune di Chioggia ed associazione “Le tegnue di Chioggia”, una onlus che, almeno sulla carta, ha la gestione dell'oasi marina, vivono ormai da separati in casa. Il presidente dell'associazione naturalistica Piero Mescalchin nel corso dell'annuale assemblea dei propri associati ha denunciato, non senza evidente imbarazzo, il logorarsi di una rapporto che sembrava destinato a tutt'altro traguardo.
      «Mi è impossibile contattare gli amministratori – ha fatto presente Mescalchin agli associati - per avere spiegazioni di una situazione che è da un lato assurda e dall'altro ci sta provocando particolari sofferenze e danni materiali».
      Mescalchin sostiene di essersi prestato per ottenere, oltretutto proprio a favore del Comune di Chioggia, un consistente finanziamento delle legge regionale 15, quella cosiddetta "delle barriere sommerse", invocata e ottenuta dal presidente della regione Giancarlo Galan, per un importo complessivo di 1 milione e 100 mila euro erogati in tre anni, dei quali fin qui sono stati concessi 350 mila euro.
      «Una convenzione sottoscritta alla fine del 2008 – ricorda Mescalchin - mi assicurava la gestione di una parte del finanziamento». Fin qui sono stati erogati 350 mila euro, ma l'associazione “Le tegnue di Chioggia” non ne ha visto ancora uno. Contando sulla convenzione aveva chiesto e ottenuto un fido bancario per sostenere la propria attività scientifica e di ricerca, che finora ha comportato una spesa di circa 60 mila euro.
      «Noi – precisa Mescalchin - abbiamo prestato la nostra attività e competenza in modo assolutamente gratuito. Risulta ora che la partita è stata affidata a un consulente, che ritengo verrà pagato. Che fine si riserva all'associazione? Difficile dirlo – è costretto ad ammettere il presidente - Ormai ci evitano sistematicamente, tanto da non dirci neppure che tipo di programma si intende presentare per ottenere il restante finanziamento di 750 mila euro».
      G.B.

 

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