Anche il
Delta Sub Adria ha partecipato, nei giorni scorsi
a Chioggia, alle operazioni di tutela biologica delle
Tegnue . Nelle quattro zone dell'area
marina protetta sono stati depositati otto corpi morti
del peso di 8 tonnellate ciascuno, che segnaleranno
i punti di maggior interesse per le attività subacquee
e cercheranno di scongiurare i danni derivanti da
un indiscriminato ancoraggio delle imbarcazioni.
I blocchi
sono stati collocati sul fondale adiacente le formazioni
rocciose più interessanti, distanti 10-15 metri, e
il progetto prevede un'ulteriore posa di altri elementi
sia nel 2005 che nel 2006. Su questi corpi morti saranno
successivamente collocate delle boe per permettere
alle imbarcazioni di ormeggiarsi direttamente, senza
utilizzare altri tipi di ancoraggio dannosi per i
fondali.
L'intervento
è il risultato dell'intensa attività del comitato
tecnico scientifico, guidato da Massimo Ponti dell'Università
di Bologna, che ha dettagliato in maniera precisa
tutto il fondale d'interesse biologico delle quattro
zone marine dell'area. Dalla ricerca sono scaturite
le otto mappe con le indicazioni del punto esatto
dove andavano posizionati i blocchi.
Le squadre
si sono date appuntamento nella darsena della Visma
di Chioggia, che ha messo a disposizione un'imbarcazione
adatta allo scopo, dotata di sofisticate strumentazioni
di rilevazione. Oltre al comandante Giuliano erano
presenti il presidente dell'associazione Tegnue di Chioggia Piero Mescalchin
e, per il comitato tecnico, Massimo Ponti, Alfredo
Guerra, presidente del Delta Sub Adria, Pierino Friso
del club Sommozzatori Padova e Rossano Tiozzo presidente
del club Sommozzatori Chioggia. In rappresentanza
dei tre club erano presenti a bordo 11 esperti subacquei:
Pierino Friso, Andrea Lami, Michele Artuso, Nicola
Pegoraro del Club Sommozzatori Padova. Alfredo Guerra,
Silvio Brandini, Cesare Zen e Michele Guarnieri per
il Delta Sub Adria. Mauro De Gobbi, Santino Vianello
e Rossano Tiozzo per il Club Sommozzatori Chioggia.
La gestione logistica delle immersioni è stata curata
dal presidente del sodalizio adriese che ha svolto
le funzioni di coordinatore dei sub, mentre un pontone
provvedeva a calare, nel fondale, i vari blocchi.
Le operazioni sono state documentate da una troupe
di Rai 3.
Guido Fraccon
ritorna