Chioggia
Piero Meschalcin, presidente dell'Associazione "Le Tegnue di Chioggia", testimonial di un'iniziativa messa in piedi dall'Associazione Albatros di Venezia, denominata "progetto Paolo Pinto" per ricordare le gesta e le virtù umane di un grande campione di nuoto di gran fondo, che negli ultimi anni della sua vita è stato tormentato dalla perdita progressiva della vista. L'Associazione Albatros, con la consulenza di un preparatore eccezionale, Manrico Volpi, presidente del Subacquando club di Livorno, organizza corsi d'immersione a persone non vedenti. Durante il periodo di preparazione ai corsisti viene insegnato che l'immersione stimola le percezioni e l'analisi delle emozioni, del gesto motorio, dell'autonomia e dell'autostima. "E che ciò si verifica in un contesto naturalistico straordinario, al contempo alla portata di tutti, tale da permettere l'osservazione e il riconoscimento di specie viventi, fino alla consapevolezza dei più profondi valori connessi alla conoscenza e alla salvaguardia dell'ambiente marino", sottolinea un comunicato di Albatros. Il corso di quest'anno, una full immersion di otto giorni, è riservato a quattro ragazzi appartenenti all'Unione italiana ciechi di Venezia: una ragazza e tre ragazzi, uno dei quali residenti a Chioggia. Sabato prossimo, assistiti da uno staff composto dal citato Volpi, da un secondo istruttore e da un medico si immergeranno nell'area dell'oasi marina delle "Tegnue", presente il presidente dell'omonima associazione, Piero Mescalchin, che per l'occasione fa proprio lo slogan dell'iniziativa: "Liberi di immergersi ovunque senza limitazione di handicap".
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